Nel ‘900 i fiati seguono le esigenze delle nuove tendenze musicali. Le avanguardie musicali esigono nuove sonorità e ricerca di diverse tecniche espressive. A tal proposito vorrei citare un capolavoro della musica originale per fiati del ’900: le Symphonies d’instruments à vent (1921 revisionata nel 1947) di Igor Stavinskyj dedicate a Debussy. Stravinskij chiamò questa composizione volutamente Sinfonie per indicare che gruppi di strumenti omogenei suonavano insieme, riallacciandosi all’uso che nel periodo rinascimentale si faceva del termine sinfonia. L’organico previsto era: 3 flauti soprani, un flauto contralto, due oboi, un corno inglese, due clarinetti, tre fagotti, quattro corni, tre trombe, tre tromboni, un basso tuba. Le novità sonore all’avanguardia, pur con reminiscenze cinquecentesche, non furono capite e apprezzate alla prima esecuzione fatta a Londra nel 1921, in quanto il carattere intimista della composizione era notevolmente diverso rispetto alla più famosa “Sagra della primavera”. Per questo Stravinskyj revisionò il pezzo nel 1947.
Ascoltando queste sinfonie si può notare anche la capacità del compositore di amalgamare i suoni dei fiati per ottenere effetti di colore particolari, formando quasi dei suoni nuovi derivati dalla fusione degli strumenti.