Il termine banda oggi è riferibile ad uno specifico organico strumentale. In passato indicava anche gruppi strumentali non necessariamente formati da fiati e percussioni: ricordiamo ad esempio “les violons de la bande francais” un ensemble che operava presso la corte de re di Francia Francesco I nel XVI sec. e che era in realtà un’orchestra d’archi. Col tempo il termine gradualmente si è legato agli strumenti a fiato, soprattutto quando l’orchestra si è definita come ensemble nato dagli strumenti ad arco nei sec. XVII e XVIII definendo così i termini banda e orchestra con una loro collocazione specifica.
La banda da sempre nella storia ha rappresentato aggregazione, appartenenza coinvolgimento e spirito di corpo. Questa parola indica che tra la musica e la sua funzione non vi è separazione.
Presso i romani la banda indicava non solo gli strumenti che accompagnavano i soldati in marcia o in battaglia ma i 2 elementi insieme. Nel medioevo e successivamente nell’epoca dei comuni la banda si rifà alle corti bandite (annunci detti bandi), alla bandiera o alle corporazioni civili e militari. Dopo la rivoluzione francese la banda è diventata il simbolo della fratellanza e dell’uguaglianza. Nell’800 la banda ha rappresentato i sentimenti di libertà e di indipendenza e verso il ‘900 ha permesso a chi non poteva andare a teatro, di poter ascoltare la musica dei grandi autori del melodramma. Oggi la banda è un complesso, dal punto di vista dell’organico ormai ben definito, ma che ancora diffonde cultura musicale attraverso l’esperienza diretta e attiva dei suoi componenti. La banda amatoriale oggi non è solo strumenti che suonano o appassionati che fanno musica attiva nel tempo libero, ma è anche la gente che la segue, le istituzioni che la sostengono e tutti coloro che con varie funzioni contribuiscono alla vita dell’associazione. Inoltre oggi la banda ha una responsabilità e un ruolo fondamentali verso le giovani generazioni: educare alla musica e con la musica.
Ti piace questa musica? Quali sensazioni immagini o sensazioni ti trasmette? Ti piacerebbe suonare un pezzo di questo genere con la tua banda? Ritieni questa musica ancora attuale?
Molto bene! Gli antichi romani avrebbero potuto raggiungere questo livello di virtuosismo? Sospetto di sì. Ma che musica suonavano? Vorrei saperlo!

Presso i romani i complessi musicali, anche se legati alla vita militare, venivano utilizzati anche in manifestazioni civili come comizi, giochi e cerimonie di trionfo. I suonatori degli strumenti a fiato chiamati aeneator (trombettieri), erano raggruppati in vere e proprie associazioni. Al di fuori dell’ambito militare, durante tutta l’età dell’Impero romano, sono attestate bande che, a parte l’esibizione durante feste e celebrazioni, girovagavano suonando per le strade delle città. Grande gioia e partecipazione generava l’arrivo di queste bande musicali, con la gente che si radunava nelle strade per ascoltare l’esibizione musicale. Al grido di “Musicam audire!” venivano accolti nei villaggi i gruppi bandistici. Gli squilli venivano accompagnati dai tamburi. L’esecutore sfruttava gli armonici dello strumento, che non era dotato di chiavi o pistoni e suonava a memoria senza spartito. Probabilmente vi erano delle formule melodiche prestabilite che venivano utilizzate in modi differenti in diversi brani. Probabile anche che non suonassero sempre all’unisono ma, in base all’estensione, ci si adattasse ad ottenere delle formule armoniche tipiche degli squilli a più voci.
Gli strumenti più usati nella musica militare romana erano quelli nella fotografia
Il compositore Ralph Ford ha scritto questo pezzo intitolato Sun peaks dedicato all’omonimo villaggio alpino di Kamloops in Canada dove si è tenuto per 15 anni consecutivi un festival musicale con esibizioni di cori, Bande e Jazz bands. Il pezzo inizia con una fanfara che richiama la solennità della banda originale. Un bellissimo esempio di come e il suono degli ottoni possa richiamare atmosfere maestose e imponenti.